Chi
si chiude coscientemente all’energia REIKI, come a qualunque altra energia
divina compreso l’amore, non ottiene la sua benedizione.
Il libero arbitrio
è sempre salvaguardato, perchè ognuno è responsabile per il proprio percorso e nessun'altro può imporgli nulla, nemmeno di guarire.
La
disponibilità di ricevere e l’intenzione di dare sono tutt’uno.
Lo stato di
disponibilità viene dato dal momento in cui NON esiste la chiusura cosciente.
Il
credere ciecamente nell’efficacia di un trattamento REIKI non è un presupposto
necessario per la buona riuscita dell’applicazione. E' sufficiente lasciarlo
accadere ed osservare, ma è senz’altro vero che se chi dona o chi riceve non ha
fiducia in quello che sta avvenendo e si chiude nei confronti dell’energia, gli
effetti saranno limitati.
Applicazioni del Reiki
Reiki
rilassa e allevia lo stress e, in quanto flusso di energia, agisce a tutti i
livelli.
Reiki può essere usato per trattare:
persone
animali
piante
situazioni
emozioni
presente, passato, futuro
ambienti
cibi
acqua e bevande
medicine ecc.
Non esiste qualcosa che non possa essere trattato con Reiki.
Qualunque cosa, da
quelle materiali a quelle invisibili, è costituita da energia e informazione, Reiki in quanto energia pura va a bilanciare e armonizzare gli squilibri presenti in essa.
Questo
avviene prima in noi.
Essendo
esseri vibrazionali siamo soggetti a magnetismo, attiriamo nella nostra vita
tutto ciò che vibra in sintonia con noi a tutti i livelli, sia consci che
inconsci. Pertanto tutto ciò che vediamo all’esterno che mostra un qualche
squilibrio, sta in realtà facendo da specchio ad un nostro squilibrio interiore.
Secondo la legge di attrazione, se la cosa non ci riguardasse non potrebbe entrare nella nostra vita materiale.
Pertanto quando noi andiamo a donare Reiki a qualcosa fuori da noi, quello che
in realtà stiamo facendo è curare quello stesso squilibrio in noi.
Per questo
Reiki è prima di tutto un percorso di consapevolezza, di crescita spirituale e
di ricordo di Sé.
Reiki e guarigione
Reiki
non cura, non nel senso allopatico del termine.
Noi siamo abituati a prendere
pastiglie per qualsiasi sintomo.
Quando abbiamo mal di testa il concetto di
cura equivale a far cessare il dolore.
Reiki non funziona così.
Reiki porta al
ricevente l’informazione sotto forma di energia che è più utile in quel momento
al percorso di crescita e di evoluzione della sua anima, e non necessariamente corrisponde a ciò che il ricevente si aspetta o desidera.
Gli
effetti sul corpo fisico potrebbero avvenire dopo diverso tempo, perché prima
viene bilanciato lo squilibrio nella parte emozionale e spirituale.
Addirittura,
se il dolore o la malattia sono necessari alla persona per comprendere un
insegnamento o per far riemergere e finalmente integrare memorie rimosse o appartenenti ad altre persone,
oppure se l’anima lo ha scelto per purificare del Karma, i sintomi fisici
potrebbero aumentare.
Questo da un punto di vista allopatico potrebbe sembrare
un peggioramento, ma da un punto di vista evolutivo è in realtà
un’accelerazione della guarigione.
O
ancora, il peggioramento dei sintomi potrebbe voler obbligare la persona a fare
delle scelte e delle azioni coscienti e consapevoli, come ad esempio cambiare il proprio stile di vita,
lavoro, luogo, alimentazione, vita sedentaria o altro.
La malattia era arrivata solo per aiutare la persona, l’anima, a ritrovare la propria strada.
La malattia era arrivata solo per aiutare la persona, l’anima, a ritrovare la propria strada.
Eliminare l’aspettativa
E’
fondamentale non avere aspettative riguardo agli effetti del Reiki, né da parte
dell’operatore né da parte del ricevente.
Le
nostre aspettative condizionano l’energia e, il ruolo dell’operatore come già
detto in altri post, è solo quello di essere un canale.
Inoltre né l'operatore né tanto meno il ricevente conoscono le
cause reali del problema, solo l’amorevole
energia Divina che tutto pervade conosce la verità, ed è lei che andrà a
lavorare dove ce n’è bisogno.
L’aspettativa e l’ansia del risultato danno l’effetto contrario e allontanano i doni e le benedizioni.
Questo non vale solo per il Reiki, ma per tutto.
Questo non vale solo per il Reiki, ma per tutto.
Per gli operatori: chi
vuole essere riconosciuto, chi vuole essere ammirato e ringraziato per le sue
azioni è solo l’EGO, è l’ego che fa le cose per un tornaconto, per essere
lodato. E’ lui che ci sussurra nell’orecchio pensieri ed immagini di gloria e
poi è sempre lui che ci sabota perché vive delle nostre emozioni negative.
Chi pratica Reiki solo per soddisfare la sua fame di riconoscimenti e gloria, probabilmente otterrà pochi risultati, anzi, verrà facilmente deriso o criticato o accusato, proprio a causa di quell'ego che non vede l'ora di sabotarci.
Chi pratica Reiki solo per soddisfare la sua fame di riconoscimenti e gloria, probabilmente otterrà pochi risultati, anzi, verrà facilmente deriso o criticato o accusato, proprio a causa di quell'ego che non vede l'ora di sabotarci.
Per i riceventi: è sempre l'ego quello che ha paura, paura di soffrire o di morire, o di perdere qualcosa, è lui che pretende di essere curato nel modo in cui ha deciso sia quello giusto. E' l'ego che si aspetta che ad A segua B e che non accetta che la "guarigione" possa avere sembianze diverse da quelle che la sua logica pretende.
Quando abbiamo delle aspettative la cosa più facile che possa accadere è NULLA.
Nel Reiki, come in ogni cosa nella vita, per far accadere le cose è necessario
agire distaccandosi completamente dal risultato. E' necessario arrendersi.
L'energia può arrivare dove deve, solo quando viene lasciata libera di fluire.
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