Inizia a ritirarle.
O almeno ci prova.
Senza un luogo.
“Se tu getti una pietra nell’acqua, essa si affretta per la via più breve fino al fondo. E così è Siddharta, quando ha una meta, un proposito. Siddharta non fa nulla. Siddharta pensa, aspetta, digiuna, ma passa attraverso le cose del mondo come la pietra attraverso l’acqua, senza far nulla, senza agitarsi: viene scagliato, ed egli si lascia cadere. La sua meta lo tira a sé, poiché egli non conserva nulla nell’anima propria, che potrebbe contrastare a questa meta” Siddharta, H. Hesse
Inizia a ritirarle.
O almeno ci prova.
Senza un luogo.
Sono cresciuta con un pianto nel cuore.
Un pianto che non ho mai capito.
Per alcuni anni, fino alla mia
adolescenza, lo sentivo da lontano ma riuscivo a fare finta di niente.
Poi a un certo punto non ha più saputo restare nascosto e ha iniziato a venire fuori.
Non sei stanca?
Stanca di nascondere le tue parti
più brutte, i tuoi istinti più bassi, i tuoi pensieri e le tue azioni più
egoiste?
Non sei stanca di sentire la voce
di questa coscienza che, con motivo o no, si sente sempre più sporca, più
immeritevole, più meschina?
Perché anche se la mente ti dice che se nessuno sa e ti vede, è come se certe tue parti non esistessero, lei, la tua coscienza, lo sa che ci sono.
Puoi dunque immaginare quanti possano essere gli
angoli ciechi della tua coscienza e del tuo sguardo interiore?