Quante critiche.
Quanti gravi giudizi rivolgi da sempre verso te stessa.
Quante condanne senza possibilità di appello hai gettato sulle tue spalle.
Ti è mai venuto in mente che l’errore non sia in ciò che fai, nei passi fatti nella tua vita fino a qui, ma sia il grave giudizio che hai su te stessa ogni volta in cui fai una qualunque cosa, in cui prendi una qualunque decisione, in cui anche solo vivi un’emozione?
Ti è mai venuto in mente che forse non c’è niente da modificare nel tuo modo di vivere e di fare, perché non stai sbagliando niente. Ma più semplicemente tu funzioni così, in maniera completamente diversa da come funzionano tutti gli altri intorno a te e che quindi l’unico tuo errore è quello di paragonarti alle altre persone?
Ti è mai venuto in mente di non essere sbagliata ma di essere speciale?
Tu, sai, non capisci la tua natura. Solo questo è il problema.
Come Anime antiche, siamo da sempre maestre a nascere in contesti e famiglie apparentemente non idonei alla nostra fioritura. Che non ci capiscono o che noi non capiamo. Con regole ferree che ci fanno pensare che se non riusciamo a essere come ci chiedono, verremo abbandonate e finiremo per morire.
L’aver scelto per maestria questi contesti familiari
è servito per imparare:
Chi non siamo.
Queste famiglie terrene ci hanno insegnato il giudizio e al giudizio sono abbracciati il senso di colpa e l’ingiustizia.
Per loro funzionano perché sono collegate alla matrice della materia densa, ma noi funzioniamo in maniera differente. Noi che siamo collegate all'energia della fonte, reagiamo istintivamente alle leggi universali, alle leggi spirituali, alle leggi divine, che parlano di amore e non di dovere.
Ma abbiamo scelto questi contesti per fare cosa?
Per conoscere queste regole a noi del tutto nuove, queste regole umane, queste regole di terza dimensione e imparare così una forma nuova.
Per tutta la vita abbiamo cercato di essere come loro, per sembrare normali e venire accolte. Non solo per essere amate, ma per essere nutrite, protette e accudite.
Abbiamo subito il giudizio che ci diceva che non andiamo bene, che siamo diverse, che siamo inadeguate.
Ci abbiamo creduto.
Ci siamo terrorizzate al pensiero che questo avrebbe potuto farci abbandonare.
Così a nostra volta abbiamo imparato a giudicare, perché:
<<Se a essere sbagliata non sono io ma sono gli altri, forse mi riesco a salvare.
Peccato che proprio quegli "altri" che giudico, sono gli stessi che mi dovrebbero amare, che mi dovrebbero accudire.
Allora forse mi conviene spostare la colpa verso me stessa, così se dimostro che nei loro giudizi hanno ragione, se divento come mi dicono che sono, forse posso restare>>.
Ecco, questo pensiero malato, questa forma distorta e castrata sei venuta a imparare. Ma non per il male.
Allora qual è la ragione, se essere cresciuta nel dolore non era in verità una punizione?
Vedi anima antica, per tutta la tua vita hai fatto quello che hai potuto. Non avresti potuto fare meglio né di più. Non perché tu non ne sia stata capace. Ma perché i tempi e le energie di madre terra non avrebbero mai consentito a nessuna di noi, di uscire da un guscio che ancora non ci aveva a sufficienza preparato. A sufficienza insegnato a disegnare la forma di come veramente siamo.
Ma oggi il tempo è venuto, il travaglio lungo e doloroso che hai vissuto, l’allenamento pesante e lento che a lungo ti ha temprata, può arrivare al suo compimento.
Non hai sbagliato niente, sei arrivata oggi nel modo in cui sei ora, perché questo è il punto al quale la tua anima ti voleva portare.
Chi si è giudicato di meno ha fatto questo viaggio in modo più leggero, chi come te si è giudicato di più l’ha resto un calvario doloroso. Perché non solo crescere in un contesto così sterile era già difficile, ancora di più l’ha reso pensare che il problema, la nota sbagliata, la nota stonata, non fossero l’ambiente e le persone, ma fossi tu.
Ma tutte oggi siamo qui, perché questo era previsto, questo ci era richiesto e nonostante l’apparenza questo è un successo.
Oggi cosa ti viene richiesto?
Solo di comprendere e osservare che tu sei semplicemente di un’altra specie. Nessuno è sbagliato, né tu, né chi ti ha cresciuto, solo non vi potete capire perché anche se sembra la stessa, la realtà in cui vivete non è uguale.
È il momento di iniziare a definire la tua vera forma, la forma della tua anima.
E non potevi farlo prima, non potevi arrivare qui con i tuoi colori, con i tuoi profumi, con i tuoi talenti, solo capendo chi sei e godendo della vita nella materia dal primo istante.
Non potevi perché in una realtà duale come quella in cui ti trovi, questo non è possibile, non è previsto. Ogni cosa si accompagna al suo opposto qui e nel momento in cui affermi una cosa, in cui blocchi un disegno, una realtà con il tuo sguardo, stai anche già creando il suo contrario.
Quando vogliamo stare nella luce, in realtà quello che facciamo è entrare ancora di più nell'ombra, perché questa dimensione non ci consente altro.
Per capire cosa siamo venute a fare, l’unica possibilità era vivere l’ombra fino a oggi.
Il Negativo.
Che non significa qualcosa di male, ma semplicemente tutto ciò che è diverso da noi.
Tutto ciò che non ci riguarda.
Tutto ciò che tappandoci il naso abbiamo dovuto nostro malgrado ingoiare.
Per poter restare.
Per non morire.
Ma adesso, adesso che sei immersa nell'oscurità, adesso che il tempo è venuto, puoi da questo punto osservare la luce, osservare chi sei veramente tu.
Lo sguardo che ti viene richiesto non è quello del giudizio, quello del confronto, che è lo sguardo che fino a oggi ti ha tenuta nell'errore, rinchiusa nel tuo piccolo mondo. Ma lo sguardo dell'artista. Lo sguardo che serve per osservare il mare, che non ha contorni rigidi ma è sempre pronto a cambiare.
Lo sguardo che serve per vedere il contrario, il negativo di una fotografia, dove la parte buia non va contro la riuscita dell’immagine, ma le permette di essere e di farsi vedere.
Il negativo è ciò che crea la forma, perché la luce nella luce non è niente, non permette di sperimentare, si dimentica di sé stessa perché non si sa trovare, non si sa definire, non si sa disegnare.
Il contesto pesante, le persone così diverse da te, servivano ad imparare:
Chi tu non sei.
E sei arrivata qui, nel punto in cui la piramide si è capovolta, per entrare nel tempo in cui ogni cosa è al contrario di ciò che fino ad ora avevi sperimentato, è un vero capovolgimento della realtà.
Ecco perché per lungo tempo, tutto sembrava non funzionare.
Ecco perché per lungo tempo tutto è andato male.
Ecco perché niente o poco sei riuscita a creare.
Perché oggi tutto verrebbe distrutto, tutta la luce diventerebbe ombra.
Invece oggi, quella parte oscura, quel dolore, quello che non sei, ti consente di definire la tua vera identità.
Tutto ciò che non funzionava, tutto ciò che era dolore, tutto ciò che era fallimento, oggi può diventare il suo opposto e finalmente si può realizzare.
Leggi bene Anima antica:
Tu sei arrivata fino a qui, nelle difficoltà, nei tormenti, portando un fardello di ombra denso e pesante, perché è il negativo che ti permette adesso, in questo momento di compimento, di sviluppare la tua fotografia più bella, di veder emergere finalmente la tua vera forma.
La forma della tua Anima.
Il tuo Sogno.
Cosa puoi fare quindi per capire veramente chi sei, cosa sei venuta a fare e qual è il tuo vero valore?
Prendi tutti i giudizi che hai su di te, che hai sulle persone che ti hanno cresciuta e sul contesto in cui hai vissuto.
Prendi tutto questo e fai un elenco.
Poi osservalo come l'artista che ricerca la sua visione, come il negativo del tuo ritratto migliore, come i contorni di un vecchio che non è più.
E quando avrai un'idea precisa di chi non sei.
Allora saprai esattamente come sei fatta, qual è la tua forma.
Che sei tu.
Solo così si poteva fare.
Solo in questo modo poteva funzionare.
Sei stata veramente brava ed è ora che tu te lo dica. L’unica cosa che devi cambiare, per uscire dal passato, per uscire dall'errore, per essere quell'onda che sta ora tornando al mare, è osservare te stessa, la tua famiglia, la tua vita e il tuo passato, con uno sguardo nuovo.
L’unica cosa che devi fare è smettere di paragonarti al tuo contesto.
L’unica cosa che devi fare è smettere di giudicare.
E vedere finalmente, che la magia che si cela dietro alla realtà, che ha mosso la tua vita, il tuo viaggio umano e ogni tuo passo, è sempre stato:
L’amore.
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